« Tutti gli Eventi

  • Questo evento è passato.

Al Fourteenartellaro Virgilio Rospigliosi

1 Agosto - 31 Agosto

Free

Virgilio Rospigliosi

Tentazione – Azione – Senso di colpa
(Pittura morta)
A cura di Guido Ferrari

L’opera di Virgilio Rospigliosi, esposta presso FourteenarTellaro, trascende la dimensione temporale attraverso un’installazione che integra un dipinto raffigurante un cavallo bianco a tre zampe, una teiera in porcellana e un martello. Quest’ultimo, collocato intenzionalmente a disposizione dello spettatore, rappresenta un invito provocatorio da parte dell’artista stesso a interagire direttamente con il dipinto. Il coinvolgimento attivo del pubblico e la scelta consapevole di accettare o rifiutare tale stimolo costituiscono il nucleo concettuale dell’opera.
Guido Ferrari

Nota introduttiva
È lecito distruggere un’opera d’arte? E, soprattutto, quali dilemmi etici e morali emergono se è l’artista stesso a sollecitare un simile gesto distruttivo? La questione, solo apparentemente paradossale, affonda le proprie radici non tanto
nell’ontologia dell’arte, quanto nel suo statuto sociale e comportamentale. Non si tratta, infatti, di interrogarsi sull’integrità materiale dell’oggetto artistico, quanto piuttosto sulla possibilità che l’arte, in quanto fenomeno relazionale e situato, possa trovare la propria autenticità nella messa in crisi dei suoi stessi presupposti. Già nel 2005 e nel 2019 furono proposte una video perfor mance e un’installazione analoghe all’opera in questione. Dal carattere fortemente interattivo, benché, ed è questa la peculiarità, l’interazione venga al contempo proposta e negata. L’opera si compone di due elementi essenziali: un dipinto e un martello. 1) Il dipinto è realizzato con raffinata perizia pittorica, raffigura un cavallo bianco, privato della sua parte posteriore e dotato, in modo innaturale, di tre zampe anteriori. Legato al collo ha un filo di cotone (reale-non dipinto), la cui estremità è legata a un oggetto. 2) Il martello è posato a terra, a disposizione dello spettatore. Il dipinto,  simbolo della bellezza apollinea – composta, ideale, spirituale – è collocato in alto, in una posizione non convenzionale e volutamente inaccessibile. Non può essere osservato senza compiere un gesto fisico: alzare lo sguardo o addirittura arrampicarsi. Il martello, al contrario, è a portata di mano. La distanza spaziale fra i due oggetti è specchio di una distanza concettuale: tra il razionale e l’irrazionale, tra l’equilibrio e l’impulso, tra la contemplazione estetica e la violenza iconoclasta. Tale configurazione può essere definita come espressione di un “senso di colpa a priori”. Una colpa latente, interiorizzata, che nasce non dall’azione compiuta, ma dalla sua sola possibilità. L’installazione diventa così uno strumento morale: non offre un’opera da ammirare, ma una scelta da compiere. Lo spettatore può impugnare il martello e colpire il dipinto – compiendo un gesto irreversibile che lo caricherà, forse, di un senso di colpa. Oppure può scegliere di non agire, limitandosi a immaginare la distruzione, e partecipando così passivamente, ma non meno intensamente, all’evento. In entrambi i casi, ciò che l’opera attiva è una forma di catarsi: un’esperienza liminale, in bilico tra azione e inazione, tra realtà e rappresentazione, che richiama alla mente la funzione purificatrice del teatro tragico nella concezione aristotelica. Tuttavia, è necessario precisare: l’opera d’arte non si identifica né con il martello né con il dipinto.
Essa risiede nel gesto dello spettatore. È nell’atto, o nella rinuncia all’atto, che si manifesta la vera sostanza dell’opera. In questo senso, essa si configura come “arte comportamentale”, ovvero come provocazione esistenziale rivolta al
soggetto osservante. L’intenzione non è proporre un og getto estetico, ma una situazione-limite che chiede una risposta. E nel farlo, interroga le fondamenta stesse del nostro rapporto con l’arte, con la responsabilità individuale, con il  potere e il rischio del libero arbitrio. La dialettica tra Apollineo e Dionisiaco, concetti mutuati dalla riflessione nietzscheana, viene riproposta in chiave esperienziale. Il dipinto, con la sua armonia mutilata, richiama la tensione ideale
verso l’ordine e la bellezza. Ma è una bellezza incompleta, ferita, come a voler suggerire che ogni idealizzazione porta con sé una rinuncia, una perdita. Il martello, simbolo dell’impulso, è tentazione e insieme condanna. Il gesto
distruttivo è semplice, ma non è mai ingenuo: è carico di conseguenze morali, è una scelta che chiama in causa l’individuo nella sua capacità di decidere, di assumersi il peso delle proprie azioni. E in questo, l’opera si fa profondamente
politica, nel senso originario del termine: essa mette in scena il soggetto nel momento della sua responsabilizzazione pubblica. Non siamo dunque di fronte a un semplice oggetto estetico, ma a una macchina simbolica, che interroga non
solo l’arte, ma la società in cui essa si inscrive. In una cultura della visibilità, dove il gesto eclatante diventa forma estrema di comunicazione, ecco un’inversione dei termini del problema: non è più l’artista a esibirsi, ma lo
spettatore. La sua reazione, il suo agire o non agire, è l’opera stessa. Questo rovesciamento ha implicazioni profonde: ridimensiona il ruolo autoriale, disarticola il concetto tradizionale di fruizione artistica e apre lo spazio a una
riflessione più ampia sul senso dell’esperienza estetica nel mondo contemporaneo. Distruggere un’opera d’arte non è, in questo contesto, un atto vandalico, ma un atto profondamente carico di significati. Esso rappresenta la
messa in crisi dei nostri automatismi culturali, l’interruzione del flusso contemplativo che separa l’osservatore dall’oggetto. Non si chiede di ammirare un dipinto o un martello: si costringe a guardare dentro noi stessi.
Trasformando l’arte in esperienza etica, in provocazione del pensiero, in esercizio radicale di libertà responsabile.
Virgilio Rospigliosi 

Dettagli

Inizio:
1 Agosto
Fine:
31 Agosto
Prezzo:
Free
Categorie Evento:
,
Tag Evento:

Organizzatore

Fourteen ArtTellaro

Luogo

Fourteen Artellaro
Piazza Figoli 14
Tellaro,
+ Google Maps