Itinerario Patrimonio
Artistico

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Itinerario Artistico

Il Comune di Lerici, negli ultimi anni, si è impegnato nella valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico e, con questo spirito, hariqualificato alcuni punti nevralgici del territorio, tra cui le rotatorie di accesso a Lerici e San Terenzo, scegliendo opere d’artecontemporanea che, entrate a far parte del patrimonio comunale e utilizzate come arredo urbano, valorizzano il territorio, facendosiportavoce di valori sia artistici che sociali.

Paesaggio Mentale, di Yoshin Ogata

Nel 2016, sulla scia del successo ottenuto dalla mostra “Il Ciclo della Vita” tenutasi al Castello San Giorgio, realizzata con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per i Beni e La Attività Culturali, l’artista giapponese Yoshin Ogata ha donato al Comune di Lerici una delle sue opere più iconiche. “Paesaggio Mentale”, scultura in marmo bianco di Carrara, è collocata su una rotatoria di ingresso della città, in prossimità della galleria Primacina.

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La “goccia” di Ogata di varie forme e dimensioni, scolpita con maestria nei marmi più pregiati, rappresenta la vera matrice artistica dell’artista nipponico. L’acqua, che racchiude in sé inizio e fine della vita, goccia dopo goccia, espandendosi crea forme, cerchi concentrici attorno ad un vuoto centrale. La forma si integra nel paesaggio ed interagisce con esso: la poetica di Ogata, per trovare la sua massima espressione, necessita del vuoto circostante e del rapporto diretto con l’ambiente. Per questo le sue opere esaltano spazi, paesaggi, epanorami nelle città di tutto il mondo, dal Brasile all’Arabia Saudita, dalla Turchia alla Spagna.
Nato in Giappone, laureatosi in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, Ogata ha viaggiato e vissuto in diverse parti del mondo, da Londra agli Stati Uniti, dal Messico a Roma, scegliendo poi l’intimo paesaggio collinare di Zanego come sua dimora.

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La Forza della Vita, di Mario Tamberi

La forza della vita è l’opera dell’artista Mario Tamberi, collocata al centro della rotatoria di Carbognano. Costituita da tre pesci sovrappostiin scala prospettica verticale, per un’altezza di circa due metri e cinquanta (69 cm di larghezza per 30 cm di spessore), poggia su una base in ferro, fissata ad un basamento in cemento armato di circa 80 cm di diametro. Alla base sono posizionati due punti luce che, nel buio, ne esaltano le superfici.

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L’artista afferma che “L’opera è stata concepita come slancio dinamico verso il cielo in un movimento verticale sinuoso, che vuole simboleggiare l’ancestrale lotta alla sopravvivenza del mondo marino e della gente di mare del nostro meraviglioso paese. La scelta del bronzo e del colore verde smeraldo della patinatura, con riflessi dorati e ramati, riprendono armonicamente il colore degli ulivi, delle agavi e del nostro mare”.
L’opera è stata donata dall’artista lericino a corollario della mostra allestita nelle sale del Castello San Giorgio nel 2022: intitolata “Pensareun tempo migliore”, la personale è stata realizzata per celebrale la cinquantennale carriera di Mario Tamberi, artista multiforme, pittore escultore, insegnate e promotore culturale, che ha elaborato linguaggi espressivi sempre diversi, sperimentando materiali e materie di ognigenere, anche di recupero. Il mare è, senza dubbio, volano della sua poetica artistica e i pesci, simbolo vitale per eccellenza, ne sono spessoi protagonisti, come nell’opera di Carbognano.

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Forma Golfo dei Poeti, di Carlo Bacci

L’ingresso occidentale di Lerici ha cambiato volto nel segno dell’arte: al centro della rotatoria di Via Gozzano, (per chi arriva dalla Spezia subito dopo la galleria degli Scoglietti) campeggia un’opera dell’artista tellarese Carlo Bacci, realizzata con pietra grigia locale, in partelasciata grezza, a ricordare l’asprezza del nostro territorio.

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Come spiega lo stesso artista: “La scultura è costituita da tre blocchi: sopra duevele e alla base un blocco che rappresenta un castello. Quello di Lerici per chi arriva dalla Spezia, quello di San Terenzo per chi viene dalla direzione opposta”. La scultura, che ha l’aspetto di un pesce – una delle figure ricorrenti dell’arte di Bacci – fa parte della serie Forma,sintesi tra Bacci e il suo territorio di appartenenza.
La realizzazione di ‘Forma Golfo dei Poeti’ è stata resa possibile grazie al sostegno dell’impresa Demetra (Massa), della famiglia Bencaster.L’opera di Via Gozzano è un’altra tappa del rapporto tra l’artista e il Comune di Lerici dopo l’installazione di cartellonistica di benvenuto nelterritorio comunale caratterizzata dai popolari e simpaticissimi “Sovi”.

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La lumaca, di Yoshin Ogata

Collocata a La Serra, la “Lumaca” di Ogata si distacca dalla classica poetica dell’artista, pur riprendendone lo stile nella sapiente lavorazione del marmo bianco di Carrara, levigato con maestria per dare forma ad un’opera che richiama simbolicamente la tradizione locale.

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Il borgo della Serra è storicamente legato alla “lumaga”, alla quale si richiamano sia la festa patronale e che la storica sagra, che dadecenni animano il paese nel mese di agosto. Il comune di Lerici ha promosso la realizzazione dell’opera con l’intento di conservare epromuovere questa peculiarità culinaria e riconoscere il valore della tradizione radicata nel territorio con attenzione alle specificità e alle caratteristiche che distinguono le varie frazioni.

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La metamorfosi della fenice, di Antonio De Paoli

L’Araba Fenice, uccello mitologico simbolo per eccellenza di “morte e rinascita”, è la figura mitologica evocata nell’opera realizzata da DePaoli in occasione del centenario del tragico “scoppio di Falconara”, celebrato nel 2022.
Spiega l’artista: “Il mito in questione, che rappresenta il concetto di resilienza, è più attuale che mai. Il riscatto e la rinascita della tragedia diFalconara possono essere presi da esempio.

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Questa zona è “rinata dalle proprie ceneri” come l’Araba Fenice, più forte e più bella”. E ancora “La sua forma è “congelata” nell’istante incui si trasforma in un albero d’ulivo, albero simbolo della pace e rinascita. La sua metamorfosi non è ancora compiuta, solo la sua ala sinistra ha preso la forma dell’albero. E’ la metafora delle possibilità di crescita che questa area “rinata”.
Antonio de Paoli, artista, scultore e scenografo, ha realizzato opere d’arte celebrative e commemorative collocate in spazi pubblici in ogniparte d’Italia. Nel 2022 ha vinto il concorso di idee bandito dal Comune di Lerici per la realizzazione di una creazione che potesse commemorare il tragico evento del 1922, allorquando la polveriera collocata all’interno della batteria di Falconara – la collina sopra a SanTerenzo – esplose provocando centinaia di morti e senzatetto. Fu una delle più gravi tragedie dell’Italia postunitaria e, avendo coinvolto sia la Regia Marina che i volontari di diverse istituzioni (es. le Pubbliche Assistenze) è considerata come l’ideale inizio della Protezione Civile italiana.

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Dante Alighieri, di Giuseppe Silvestri

In occasione dei 700 anni dalla morte del poeta (nel 2021) una scultura raffigurante Dante Alighieri, in marmo bianco di Carrara, è stata collocata nei giardini del lungomare Lericino.
L’opera è stata realizzata dall’artista e professore del Liceo Artistico di Carrara, Giuseppe Silvestri, ed è forgiata con il materiale fornito da Attilio Bencaster, che già ha donato il marmo per la statua di Carlo Bacci collocata nella rotonda di Bagnara.

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Il Sommo Poeta tiene in mano un libro su cui sono incisi i celebri versi del canto III del Purgatorio, in cui compare Lerici. Al suo arrivo davanti alle ripide pendici del Purgatorio, infatti, Dante si rende conto di quanto sia aspra l’ascesa di quella montagna, paragonandola alla costa della Liguria, altrettanto ripida, franosa e pericolosa. Per identificare il territorio ligure, ne cita i due estremi: Lerici, porto da lui probabilmente frequentato nei suoi viaggi per e dalla Lunigiana, e Turbia, borgo collinare alle spalle di Montecarlo.
Noi divenimmo intanto a pie’ del monte:
quivi trovammo la roccia sì erta,
che ‘ndarno vi sarien le gambe pronte.
Tra Lerice e Turbia, la più diserta,
la più rotta ruina è una scala,
verso di quella, agevole e aperta.

Purgatorio, canto III, versi 46-51

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Castello di
Lerici

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Castello di
San Terenzo

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