Per una Cultura della Salute
Seconda edizione
12-16 ottobre 2022
FIDUCIA / AMBIENTE / IN-CONTRO
Il “Festival della salute di Lerici” si pone l’obiettivo di avvicinare cittadini di ogni età ed estrazione culturale al concetto di salute  coinvolgendo la collettività con incontri, dibattiti, momenti di screening gratuiti. La promozione della salute, intesa come “il processo che consente alle persone di acquisire un maggior controllo della propria salute e di migliorarla” (rif. La carta di Ottawa per la promozione della salute – OMS – Ginevra 1986) è considerata obiettivo prioritario dall’organizzazione mondiale della sanità e dal piano sanitario nazionale. Il “Festival della salute  di Lerici” si pone come l’unico appuntamento in Liguria dedicato interamente alla salute e al benessere nei suoi vari aspetti. Sono presenti professionisti locali, studiosi, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni, le scuole di ogni grado,  con l’intento di creare un format incentrato sul dialogo tra le istanze istituzionali, aziendali e le realtà associative e di volontariato.  Alla luce del momento di crisi che l’Italia sta attraversando, l’accesso ai servizi legati alla salute è diventato tema di dibattito e negoziazione imprescindibile ed è necessario raccogliere la crescente richiesta di coinvolgimento e partecipazione che viene dalla cittadinanza. Il “Festival della salute di Lerici” è caratterizzato da momenti di divulgazione con incontri, seminari, workshop, presentazione di libri rivolti al pubblico, con momenti educativi per gli adulti, gli anziani, con lezioni e laboratori per i bambini e i ragazzi, e momenti di prevenzione con screening gratuiti e benessere.
I  temi della seconda edizione del festival della salute
La fiducia quel sentimento umano, che consiste nel presupporre un comportamento o un atteggiamento adeguato alla situazione da parte di altri individui o di sé stessi. In sociologia si suole distinguere all’interno di questo sentimento morale che permea l’ordine sociale almeno tre tipi di fiducia: la fiducia sistemica o istituzionale, ossia quella che gli attori sociali ripongono verso l’organizzazione naturale e sociale nel suo insieme ; la fiducia personale o interpersonale, quella che gli attori rivolgono agli altri attori sociali; l’autoreferenza o fiducia in sé stessi. Benché quest’ultima attenga piuttosto il profilo psicologico dell’attore, essa ha tuttavia rilevanza sociale specie quando si considera il ruolo delle aspettative in campo economico, nel quale la fiducia in sé stessi funziona come aspettativa di validità delle proprie stime.
L’ambiente è la situazione, “l’intorno” in cui o con cui un elemento, fisico o virtuale, o una persona, si rapporta e si relaziona. L’ambiente è un bene protetto dalla Costituzione Italiana (art. 9 e 117 Cost.). In particolare, l’aggiornamento dell’art.9 della Costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali“.  Il tema dell’ambiente si associa al benessere, da ben-essere che significa stare bene, esistere bene, è il termine che specifica gli aspetti, le caratteristiche, la qualità della vita di ciascun individuo e dell’ambiente.Nel rapporto della Commissione Salute dell’Osservatorio Europeo su sistemi e politiche per la salute è stata proposta la definizione di benessere come “
fisico, sociale e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”. Il benessere consiste quindi nel miglior equilibrio possibile tra il piano biologico, il piano psichico ed il piano sociale dell’individuo; la condizione di benessere è di natura dinamica.  Esistono degli elementi fondamentali del benessere psicologico, che affronteremo durante il Festival della salute, come l’autonomia, ossia la capacità di essere indipendenti, di auto-determinarsi, di sviluppare un pensiero autonomo rispetto alle pressioni sociali, di valutare se stessi in base ai propri standard; la padronanza del contesto, cioè riuscire a padroneggiare l’ambiente in cui si vive, cogliendo le opportunità e fronteggiando le avversità, in base ai propri valori; la crescita personale: sentirsi in continuo sviluppo e in grado di esprimere il proprio potenziale, rimanendo aperti a nuove esperienze; le relazioni positive con gli altri costruendo delle relazioni affettive e sociali basate sulla fiducia, sul calore, sull’intimità, sull’empatia e sulla reciprocità; gli scopi della vita, sentendo di direzionare le proprie energie verso degli scopi definiti, che diano un senso alla propria vita, in continuità tra passato e presente; L’accettazione di sé, mantenendo un atteggiamento positivo verso se stessi, riconoscendo e accettando pregi e difetti. Il benessere psicologico è una condizione fluida, che cambia nel corso del tempo e degli eventi di vita.
L’In-Contro, cioè l’azione e il risultato dell’incontrare o dell’incontrarsi con
L’altro è oltre i miei confini. Che fare allora dell’incontro? “In” è andare verso, cercare l’unione. “Contro” è sperimentare resistenza, opposizione. È insieme esperienza del limite e della speranza. Sono entrambi necessari per oltrepassare, passare da individui oggettivati a persone capaci di incontrarsi. Non solo, anche di reggere e interpretare il ritmo della vita, dove limite e speranza coesistono, nell’esperienza quotidiana. In-Contro è anche incontrare sé stessi grazie alla conoscenza, alla riflessione e ad un lavoro che dura tutta la vita. «Chi guarda nello specchio dell’acqua vede per prima cosa, è vero, la propria immagine. Chi va verso sé stesso rischia l’incontro con sé stesso. Lo specchio non lusinga; mostra fedelmente ciò che in esso si riflette, e cioè il volto che non esponiamo mai al mondo perché lo veliamo per mezzo della Persona, la maschera dell’attore. Ma dietro la maschera c’è lo specchio da cui il vero volto traspare.” In questa frase il celebre psicologo Carl Gustav Jung si riferisce a ciò che avviene all’interno del lavoro su sé stessi, il cui scopo è quello di rendere cosciente l’inconscio, e quindi di farci accedere ad un’altra “versione” di noi stessi, quella intera.