- Questo evento è passato.
Slogan: nuova mostra al Castello di San Terenzo
22 Agosto - 1 Settembre
€3,00SLOGAN
Opening
22 agosto, dalle 19 alle 23
Ingresso gratuito dalle 19 alle 20
Castello di San Terenzo
Via Castello, 8, Lerici (SP)
La mostra SLOGAN, a cura di Micol Califano, espone le opere degli artisti Gianluca Manzini e Francesco I. Scalas nei suggestivi spazi del Castello di San Terenzo.
Studiare e destrutturare il linguaggio scritto, i segni, e soprattutto la comunicazione, è uno degli obiettivi principali di entrambi gli artisti. Il linguaggio della pubblicità è forse quello che conosciamo meglio, o forse quello con cui siamo più abituati a interfacciarci nell’era capitalista, in cui ognuno è il brand di sé stesso. Prendere questo linguaggio, che è per sua natura rapido, coerente, semplice e intuitivo, per romperlo, complicarlo, aprirlo e renderlo contraddittorio. Svuotarlo quindi della sua funzione fondante, ossia l’immediatezza comunicativa. Il progetto espositivo mira ad esporre i risultati di uno sguardo che vuole indagare, che si immerge nelle cose e si sofferma su dettagli apparentemente insignificanti, per poter compiere poi una rielaborazione personale. Entrambi gli artisti ragionano sui linguaggi della città. La comunicazione di massa trova la sua principale fonte di diffusione nella città e questa si adatta e si modella a seconda dell’informazione che vuole essere trasmessa.
Per la mostra SLOGAN, Gianluca Manzini si sofferma principalmente sulla comunicazione e i suoi mezzi: le insegne e le strutture dei manifesti pubblicitari sono al centro della sua ricerca. Ciò che viene indagato è il supporto e la sua conformazione, quali materiali vengono usati e soprattutto come vengono assemblati per veicolare i diversi messaggi a tutti i cittadini. L’artista utilizza un insieme di linguaggi differenti per innescare una riflessione nell’osservatore verso la conformazione della città e del linguaggio pubblicitario in continua evoluzione.
Francesco I. Scalas si concentra invece sulle parole, il loro significato e su come queste organizzino e definiscano lo spazio. Le parole perdono il loro significato, tornano ad essere lettere e segni estratti dal contesto cittadino, per svuotarli della loro valenza semantica. Frammenti grafici e linguistici di grandi dimensioni nei banner pubblicitari, progettati e stampati per risultare leggibili a distanza, diventano indecifrabili una volta sradicati dal loro contesto e osservati da vicino. Spesso l’elemento tipografico viene abolito del tutto per focalizzarsi sul supporto di cui si servono le strategie pubblicitarie per comunicare. Questa ricerca si evolve nello studio e nell’approfondimento degli oggetti, rubati alla città o realizzati con materiale proveniente dalla sfera della comunicazione pubblicitaria, che inseriti nel contesto espositivo assumono nuovi significati.