Testimone d’accusa di Agatha Christie
16 Dicembre | 9:00 pm - 10:30 pm
€25Produzione
Gitiesse Artisti Riuniti – Teatro Stabile del Veneto – United Artists
traduzione Edoardo Erba
regia di Geppy Gleijeses
con VANESSA GRAVINA, GIULIO CORSO
con la partecipazione di PAOLO TRIESTINO
e con Michele Demaria, Antonio Tallura, Sergio Mancinelli, Bruno Crucitti, Gloria Sapio, Francesco Laruffa, Erika Puddu, Lorenzo Vanità
scene Roberto Crea
costumi Chiara Donato
artigiano della luce Luigi Ascione
musiche Matteo D’Amico
aiuto regia Norma Martelli
Lo spettacolo è dedicato alla memoria del M° Giorgio Ferrara
Esiste la “commedia perfetta”? Forse sì. Secondo alcuni critici è “Il matrimonio di Figaro” di Beaumarchais, secondo altri è “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde. Sul più bel dramma giudiziario però non ci sono dubbi: “Testimone d’accusa” di Agatha Christie. Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi (ci aggiriamo tra simulatori occulti, assassini, grandi avvocati) quanto sulla PERFEZIONE del meccanismo. È infernale questo meccanismo, con un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano, una battuta dopo l’altra. E la costruzione “giudiziaria”? Impressionante per precisione e verità, come se l’avesse scritta il più grande giudice inglese del secolo scorso. Lo spunto, come spesso accade nelle opere della Christie, parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane; ed è uno spunto autobiografico. L’autrice fu tradita dal primo marito (di cui però portò sempre il cognome) e sposò poi un uomo molto più giovane di lei. Il testo teatrale è assai asciutto, non concede tregua alla tensione, affonda come una lama di coltello affilatissima (letteralmente) nella schiena di chi osserva. Considerare la “maestra del brivido” un’autrice di consumo è come valutare Hitchcock un cineasta di serie B. Agatha è un genio e tale per sempre resterà.